Transizione ecologica e crescita economica: i nuovi scenari di ASviS | Gobid.it
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Transizione ecologica e crescita economica: i nuovi scenari di ASviS

Secondo il Rapporto di Primavera 2025, l’Italia può aumentare il PIL dell’8,4% entro il 2050 puntando su sostenibilità, innovazione ed equità sociale.

La sostenibilità come motore di crescita

In un contesto globale segnato da sfide ambientali, sociali ed economiche, la transizione ecologica non è più un’opzione, ma una necessità strategica. A ribadirlo è il nuovo Rapporto di Primavera 2025 pubblicato da ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Oxford Economics.

Il documento lancia un messaggio forte e chiaro: investire nella sostenibilità conviene. Secondo le proiezioni, l’Italia potrebbe registrare un incremento del PIL dell’8,4% entro il 2050 rispetto allo scenario business-as-usual, se adottasse un modello di sviluppo centrato su innovazione, digitalizzazione, green economy e inclusione sociale.

I numeri dello studio: sostenibilità = crescita

Il modello elaborato da Oxford Economics mette a confronto due traiettorie:

  • Scenario base (inerziale): l’Italia prosegue sulla strada attuale, con interventi minimi su clima, sociale e governance;

  • Scenario sostenibile: il Paese adotta politiche coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), puntando su investimenti green, transizione energetica, formazione, ricerca e sviluppo.

Risultato? Nello scenario sostenibile:

  • Il PIL cresce dell’8,4% in più rispetto allo scenario base entro il 2050;

  • L’occupazione aumenta, soprattutto nei settori legati a energia pulita, edilizia sostenibile, tecnologie digitali e cura della persona;

  • Migliora la qualità della vita e si riduce il rischio climatico.

Le leve strategiche per l’Italia

Il Rapporto ASviS individua alcune leve strategiche fondamentali per rendere la transizione sostenibile anche economicamente vantaggiosa:

  1. Potenziamento delle politiche industriali green, favorendo le imprese che investono in tecnologie a basso impatto ambientale;

  2. Accelerazione della digitalizzazione, anche nelle PMI e nella pubblica amministrazione;

  3. Investimenti in istruzione, formazione e ricerca, per colmare i gap di competenze;

  4. Governance trasparente e partecipativa, orientata agli obiettivi di lungo periodo.

Implicazioni per imprese e investitori

Per le imprese italiane, questa analisi rappresenta un’opportunità da cogliere. L’integrazione dei principi ESG (Environmental, Social and Governance) nei modelli di business non solo migliora la reputazione aziendale, ma si traduce in vantaggi competitivi, riduzione dei rischi e accesso a finanziamenti agevolati.

Chi oggi investe in sostenibilità non solo contribuisce alla lotta al cambiamento climatico, ma si posiziona strategicamente per intercettare i trend economici dei prossimi decenni.

Conclusioni

Il Rapporto di Primavera 2025 ci offre una visione concreta e basata su dati: la sostenibilità è una scelta vincente anche sotto il profilo economico. L’Italia ha l’occasione di guidare un cambiamento strutturale che può generare benessere, occupazione e competitività. Ma per farlo, servono scelte politiche coraggiose, collaborazione tra pubblico e privato e una visione di lungo termine.

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